Confindustria
Ascoli Piceno

Di Piergiorgio Crincoli

La verità sul peso economico della Sanità Privata Convenzionata del Piceno.

A cura di Antonio Romani, Presidente Sezione Sanità Privata

Antonio Romani

Antonio Romani

Antonio Romani

“Il comparto industriale che rappresento – dichiara Antonio Romani, Presidente della Sezione Sanità Privata e legale rappresentante della Casa di Cura Villa San Marco, una delle 3 case di cura private della provincia di Ascoli Piceno – ha dei numeri che non possono essere interpretati o mistificati. Siamo invece  purtroppo costretti ancora una volta a leggere che addirittura saremmo causa di disparità di trattamento all’interno del comparto pubblico.

Innanzitutto sgombriamo il campo dal primo equivoco: il budget regionale complessivamente assegnato alle case di cura multispecialistiche delle Marche ammonta a 66 milioni di euro circa, che su un totale di spesa annua dell’Asur di circa 3 miliardi di euro è pari a circa il 2%. Inoltre il capitolo di spesa assegnato alle nostre strutture, non ha nulla a che vedere con gli altri capitoli di spesa, ivi compreso il costo del personale della sanità pubblica dell’Area Vasta 5.

Vi è di più, secondo la fantasiosa ricostruzione che abbiamo letto sulla stampa. il 50% delle risorse regionali sarebbe assorbito dalle nostre tre strutture.

“In verità – prosegue Romani – i 66 milioni di euro sono ripartiti in maniera del tutto equivalente tra territori, sia in termini di posti letto che di budget: nello specifico, il 25% del budget è nel Piceno (e non il 50 come erroneamente dichiarato) contro il 32% di Macerata, e il 33% di Ancona. L’unica Casa di Cura del Fermano poi, dispone del 10% del budget.

“Ora senza essere esperti matematici è semplice verificare la fondatezza di tali dati e l'assoluta faziosità di altre ricostruzioni che mirano ad addossare al settore privato colpe che non hanno nulla a che rilevare con lo stesso. 

Sarebbe invece utile evidenziare che, come rilevato recentemente dalla Corte dei Conti, la mobilità attiva regionale (ovvero i pazienti che da altre regioni vengono a curarsi nelle Marche, a spese ovviamente delle regioni di provenienza), ammonta nel 2021 a 110 milioni di euro. Un dato questo che riguarda tutta la mobilità regionale, sia delle Case di Cura che degli ospedali pubblici. Ebbene di questi 110 milioni, oltre 20 milioni sono attratti dalle sole Case di Cura del Piceno, con ovvi ritorni in termini di occupazione e investimenti per il nostro territorio.

Potremmo infine, conclude Romani, comparare i budget a livello nazionale e scoprire magari che quello marchigiano è assolutamente inferiore a quello di altri territori, come ad esempio l'Abruzzo, che con circa 200.000 persone in meno spesa per le multispecialistiche risorse due volte e mezza superiori a quelle delle Marche. Pertanto ben venga il confronto, purché si svolga con l'onestà intellettuale dovuta per il rispetto ai lavoratori stessi che sono il vero patrimonio delle nostre aziende.”

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