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Ascoli Piceno

Di Piergiorgio Crincoli

Sante Castelletti

(1989-1992)

Nato il 21 aprile del 1936 a San Benedetto del Tronto fonda, insieme ai fratelli Franco e Guido, la Italiana Manifatture SpA e ne diventa presidente.

I fratelli Castelletti sono sicuramente tra i maggiori fautori della diffusione dei jeans americani in Italia e nel mondo in quanto precursori nella commercializzazione del prodotto, essendo concessionari del marchio Levi's già dagli anni '60.

Il modello di business aziendale con il tempo si evolve nella produzione, per conto proprio e per conto terzi, e ben presto la società si espande diventando capofila di un gruppo specializzato nell'abbigliamento uomo, donna e bambino.

Il successo mondiale arriva con il proprio marchio “Pooh jeans” dedicato ad una innovativa linea di abbigliamento casual. Anticipando il mercato, grazie al riconoscimento ottenuto anche dai grandi stilisti, sino ad allora lontani da mondo del jeans e dell'abbigliamento sportivo in generale, diviene affidataria dei brand delle griffe più ricercate e apprezzate dell'epoca, da Valentino Jeans a Oaks by Ferrè, solo per citarne alcune.

Alla fine degli anni '80 in Italia indossare jeans significava avere quasi certamente un capo prodotto e distribuito dalla Italiana Manifatture, tanto che il gruppo, nella sua massima espansione, raggiunse un fatturato di oltre 400 miliardi di lire, circa 3000 dipendenti, 13 sedi produttive, uno show room a Milano e numerose filiali all'estero. Il 2 giugno 1981 gli viene conferita l'onoreficenza di Commendatore della Repubblica Italiana su proposta del Consiglio dei Ministri.

Eletto nell'Assemblea Generale del 27 maggio 1989, Sante Castelletti è il primo Presidente dell'Associazione del settore Moda; il suo mandato sarà per molti versi preparatorio all'avvio, ormai imminente, del Mercato Unico Europeo. 

Precursore nell'individuare nelle nuove competenze l'elemento di maggior competizione nel futuro prossimo delle aziende, contribuì in maniera determinante alla creazione del primo Master in Management e Tecnologia, nel maggio 1992, con il sostegno del Fondo Sociale Europeo.

A lui si deve la costituzione dell'ICI (Istituto Cultura d'Impresa) organo che, per primo nel nostro territorio e forse a livello regionale, si occupò di una problematica, allora sottovalutata, ma di grande attualità: la sensibilizzazione dei giovani verso la creazione di una nuova classe imprenditoriale che si sarebbe dovuta attivare, sia per fornire ricambio generazionale alle aziende già in essere, sia per contrastare la chiusura e le delocalizzazioni produttive che si sarebbero potute verificare con l'arretramento della Cassa del Mezzogiorno e con l'arrivo di congiunture sfavorevoli.

Proprio alla fine del suo mandato prese piede una delle peggiori congiunture economiche, e anche sociali per l'Italia, che nel discorso ai Soci nell'Assemblea del 1992, ospite il presidente nazionale Luigi Abete, così descrisse in apertura: “Siamo purtroppo oggi a scontare politiche che hanno troppo a lungo tentato di sedare l’inquietudine della nostra società con l'illusione dell’inflazione e con l'inganno, sottraendo denari alle generazioni future. Oggi la società e gli investitori che si sono resi conto di questa situazione, hanno ritirato quella fiducia avviando una traumatica svalutazione della lira che rischia di danneggiare enormemente l'economia reale, ovvero la struttura produttiva e manifatturiera che è il fiore all'occhiello di questo Paese". 

Amante dell'arte e del bello, commissionò opere a numerosi artisti del territorio, tra cui alcune delle ultime caricature realizzate dal maestro futurista Cleto Capponi. 

Il 4 aprile del 2020 viene a mancare uno dei più brillanti imprenditori del Piceno.

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